Ammetto che dopo aver letto che il tema della sfida dell’MTC di Aprile era il quinto quarto, inizialmente ci sono rimasta un po’ male, mi aspettavo qualche soffice lievitato e invece… interiora…ma quando mai ho cucinato o mangiato delle interiora?
Poi però a mente fredda mi sono tornati alla mente squisiti cibi della mia infanzia, sapori che avevo dimenticato e che non provo ormai da molti anni…perché?
Non so dare una risposta ma alla fine sono contenta del tema del mese dell’MTC perché mi ha dato l’occasione di riprovare e ricordare cibi tipici della mia terra, ricette che mi cucinavano le nonne e che voglio tramandare anch’io ai mie figli.
Ho deciso perciò, come seconda ricetta della sfida, di preparare i “fegadini ( e cuoricini) en brodo con le paparele”.
Per paparele a Verona non si intendono le pappardelle ma dei tagliolini molto sottili, pensandoci bene i nomi della pasta all’uovo nella mia città sono sfasati rispetto al resto d’Italia, non solo per quanto riguarda le paparele ma anche ad esempio le lasagne, noi chiamiamo così le tagliatelle.
Tornando ai fegadini en brodo, sono un primo piatto tipico veronese che viene quasi sempre seguito dalla lingua con la pearà (una salsa veronese a base di midollo di bue, brodo di carne, pane raffermo e tanto pepe).
I due piatti tipici della mia città, quelli che da generazioni vengono consumati durante il pranzo della domenica, contengono ben 4 parti diverse di quinto quarto: fegato e cuore di pollo, midollo di bue e lingua di vitello.
E io che pensavo di non aver mai mangiato interiora, come ho fatto a scordato?
Ingredienti per 4 persone
200 g di papareline fresche all’uovo (tagliolini molto sottili)
formaggio grana qb
per i fegadini (e cuoricini)
350 g di fegatini e cuori di pollo
30 g di burro
mezza cipolla piccola
2 foglie di salvia
brodo di pollo qb (ne ho usata una tazza abbondante)
sale qb
per il brodo di pollo (o di gallina)
1 Kg di carne di pollo (o di gallina), comprese le ossa
3 carote
1 piccola cipolla
2 coste di sedano
5 o 6 pomodorini
3 litri di acqua
sale qb
Preparazione
del brodo
Il giorno prima ho preparato il brodo, questo per poterlo sgrassare una volta raffreddato, se non lo volete sgrassato potete preparalo e consumarlo subito.
Ho messo in una grossa pentola l’acqua con le verdure lavate e tagliate in grossi pezzi e la carne e ho fatto cuocere per 2 ore e mezza, a fuoco basso, con la pentola coperta, salando a fine cottura. Una volta pronto l’ho filtrato con un colino a maglie sottili e lasciato raffreddare.
dei fegadini
In una casseruola ho fatto sciogliere il burro e soffritto per pochi minuti la cipolla, ho aggiunto la salvia, i fegatini e i cuori di pollo tagliati a pezzetti e lasciato rosolare per circa 5 minuti, rigirandoli di tanto in tanto.
Ho aggiunto una tazza del brodo preparato il giorno prima, bello bollente e continuato la cottura per un quarto d’ora, a fuoco vivace, mescolando ogni tanto, sino a quando il brodo si è consumato, ho assaggiato, aggiustato di sale e spento il fuoco.
della minestra
Dopo aver sgrassato il brodo con un cucchiaio, l’ho portato a ebollizione e vi ho cotto le paparele per un paio di minuti.
Ho versato la minestra nei piatti aggiungendo abbondante grana grattugiato e alcune cucchiaiate di fegadini (e cuoricini).
Allora ci hai preso gusto 😉
Grazie per averci regalato una seconda ricetta e che ricetta! La cucina tradizionale è sempre vincente… ora che mi ci hai fatto pensare la mia bisnonna cucinava spesso una minestra con le frattaglie e l'avevo rimosso!
Un bacio! E spero che questo weekend sia stato più tranquillo del precedente!
Grazie Valentina, è un piatto che avevo proprio scordato e che non mangiavo da almeno 30 anni.
Week end piovoso ma per fortuna tranquillo.
Buona domenica anche a te.
questo sì che mi piace! bellissimo piatto della tradizione, che mi piacerebbe tanto assaggiare.
come mi piacerebbe tanto assaggiare la lingua con la pearà, che mi riporta dritta alla mia infanzia, visto che mia nonna, trentina, faceva una salsa per il lesso che si chiamava peverada e che secondo me con la tua pearà ha parecchie parentele.
come mi piace la tua proposta per l'MTC!!!!!
Grazie, la cucina delle mie parti ha molte influenze trentine, vengo da un paese vicino al Lago di Garda e il confine è molto vicino…è molto probabile che la salsa di tua nonna sia come la mia pearà.
Eccomi qui. Dopo i crostini una bella minestra di casa! Non conoscevo questo tipo di pasta e mi diverte l'idea che ad un formato non corrisponda il nome conosciuto ai più: segno caratteristico ed originale! Spero che verrai accontentata con la prossima sfida…diciamo che il lievitato se lo aspettano tutti: sarà la volta buona? Questa minestra mi sa proprio di corroborante, di piatto della domenica e son felice che tu l'abbia condivisa e che abbia provato a farla tu stessa in modo tale da tramandarla…grazie un abbraccio cri
Grazie Cristiana, questa è stata proprio una bella occasione per riscoprire sapori del mio passato, di lievitati ne preparo in quantità quindi alla fine è stato più interessante fare qualcosa di diverso.
Bellissima ricetta, abbinamento interessante e sicuramente da provare, con questo brodo che lega il tutto senza sovrastare il sapore del quinto quarto, che si accompagna perfettamente con la pasta all'uovo. Brava!