La panà ricetta antica del Veneto
La ricetta della panà, come rendere squisito pane ed acqua
Sapete cos’ è la panà (o panada)?
La panà veronese, detta anche panada in altre parti del Veneto, è un piatto antichissimo e molto povero tipico della mia regione.
Parlare di ricetta della panà o di ricetta della panada fa un po’ sorridere in quanto si tratta in realtà di pane raffermo, cotto con un pizzico di sale ed acqua, ai quali venivano aggiunti, a seconda delle possibilità, altri semplici ingredienti, un filo d’ olio o un pezzetto di burro, delle croste di formaggio grana, del brodo o un uovo. Se volete provare un piatto simile, ma pepatissimo, qui la ricetta della pearà, il piatto veronese per eccellenza.
Quella che propongo è la ricetta della panà che ho visto preparare tanti anni fa da mia nonna. Semplicissima ma squisita, sembra incredibile quanto un piatto così povero e di riciclo possa essere buono.
La paná per me è un vero comfort food, un cibo che sa di casa e di amore. C’è un detto popolare veronese legato alla panà che diceva sempre mia nonna:
“Miseria vuto panà?”
“sì”
“tote el cuciar”
“no la me piase“.
Traducendo viene chiesto a Miseria “vuoi la panà?”. Miseria risponde di sì. Allora le si chiede ” prenditi il cucchiaio” e Miseria risponde “non mi piace”. Questo detto è rivolto a quelle persone che sono così pigre da rinunciare a fare qualcosa di gradito (in questo caso mangiare la panà) pur di non fare la minima fatica (prendersi un cucchiaio). In questo caso quindi Miseria non nel senso di poverà, ma nel senso di persona misera, che non ha voglia di muovere un dito per ottenere qualcosa.
La ricetta della panà che propongo è quella di mia nonna, potremmo definirla una versione base, alla quale consiglio di aggiungere a fine cottura del grana grattugiato.
Tempo di preparazione | 5 minuti |
Tempo di cottura | 2 ore |
Porzioni |
persone
|
- 250 g pane raffermo
- acqua la quantità dipende dal tipo di pane che si utilizza
- 1 filo olio extravergine d'oliva
- 1 pizzico sale
Ingredienti
|
- Tagliare il pane a fette, porlo in una pentola di terracotta o in rame e ricoprirlo un po' alla volta di acqua, in modo che il pane la assorba.
- Aggiungere un pizzico di sale ed un filo d'olio e mettere sul fuoco, far cuocere al minimo, a lungo, sino a quando il pane si sarà disfatto e la panà sarà diventata una zuppa.
- Più la panà cuoce e più diventa buona, quindi lasciarla sul fuoco per almeno 1 ora e mezza-2 ore. A fine cottura condire con un filo d'olio e aggiungere a piacere del formaggio grattugiato e del pepe nero
La ricetta della panà, essendo un piatto di riciclo, prevede l'utilizzo del pane raffermo, se non si ha in casa si può far tostare il pane in forno a 160°C in modo da farlo seccare.
E voi come la chiamata le panà?
Sicuramente in altre parti del Veneto vi sono delle varianti a questa mia versione.
In altre regioni esiste certamente un piatto analogo, ma magari viene chiamato con altri nomi e vi si aggiungono altri ingredienti tipici del posto.
Quindi se le vostre nonne preparavano un piatto simile alla panà o una panà diversa dalla mia, fatemelo sapere, scrivetemi nei commenti gli ingredienti o le curiosità relative a questa ricetta povera, se vi va inviatemi la ricetta tramite e mail a questo indirizzo e-mail: lemiericetteconesenza@gmail.com.
Mi piacerebbe riuscire a raccogliere più testimonianze per poter realizzare un post apposito in cui raccogliere le vostre ricette.
Non l’ho mai assaggiata, ma mi hai incuriosita.
Provala, ti sorprenderà 🙂
Io sono veneta di Albignasego provincia di Padova e da noi si chiama la panadea. Casualmente l’ho fatta proprio oggi per i miei figli ! Che bello riscoprire le ricette delle nostre nonne, grazie Paola. Rossella
A me ora non piace,mio marito è ghiotto.
Ne ho mangiata troppa da piccola!
È buonissima, la faceva sprsso la mia mamma ed ora qualche volta la faccio anch’io, ls mia ricetta è uguale alla tua ma io uso solo il brodo, sia per l’ammollo del pane che per la cottura, in più ci aggiungo un uovo
Mi garba da morire, è un vero e proprio “comfort” food che scalda il cuore, me la preparava zia quando ero piccina. Grazie per avermela fatta tornare in mente! Buona giornata
Grazie Laura.
Mio papà l’aveva insegnata con brodo e un uovo strapazzato poi formaggio a piacere
Buonissima anche così, sicuramente più gustosa
La panà!!! Il mio nonno ne andava matto! E la ricetta è proprio questa. Se c’era in casa pane raffermo, era il suo primo piatto preferito. Forse a ricordo dei suoi bei tempi passati, quando il cibo aveva il profumo di famiglia. Fa piacere, Paola, che tu proponga queste antiche ricette!!! Un abbraccio.
Mi piacerebbe condividerne altre della tradizione veronese, se ti viene in mente qualcosa di particolare fammi sapere.
Hahaha meraviglioso! Son drio farla anca mi la panà. Abito in provincia di Vicenza
Sto facendola per me e mi è venuta voglia di vedere nel web se c’erano delle ricette o se avesse altri nomi.
La zia di mio marito mi ha insegnato a farla quando ancora eravamo fidanzati tanti anni fa! Lei la faceva con il brodo e la faceva cuocere lentamente anche tre ore sulla stufa a legna io non ho la stufa a legna e a volte le faccio con l’acqua però ci metto un pizzichino di Dado in polvere, viene buonissima!
Piace molto anche mio figlio che ormai ha più di 30 anni e a volte se la faceva da solo quando veniva a casa dal lavoro, adesso vive con la sua compagna e qualche volta la prepara ancora non so se a lei piace ma a lui piace ancora tantissimo; io me la preparo quando ho da finire degli avanzi e non bastano per tutti, così per me faccio la panà …slurp mi piace moltissimo.
Grazie e buona vita! Sonia
Ciao Sonia, con il brodo, magari di carne, viene ancora più buona, non a caso il piatto veronese per eccellenza è la pearà, cioè pane, brodo di carne e tanto pepe. Grazie per avermi raccontato la tua esperienza, mi ha fatto molto piacere leggerti.
Buona mi fa tornare indietro nel tempo quando me la faceva la mia mamma.
Sono cibi del passato che è sempre bello ricordare
Wooow! Tutto mi sarei aspettata ma non di vedere la pana’ sul web! Sono cresciuta con la pana’, era uno dei miei piatti preferiti. Noi la facevamo con acqua e latte, e cotta a lungo finché diventava una crema…con qualche pezzo ancora intatto di pane….ahhhh, ge bei ricordi mi hai risvegliato! Grazie!
Sai che la paná con il latte non l’ avevo mai sentita? Ti ringrazio per avermi fatto conoscere la tua versione. A presto.
Mia madre e parlo negli anni 60 aggiungeva un filo d` olio e zucchero nel piatto di portata…..una merenda deliziosa
pensa, non conoscevo assolutamente questa ricetta, ma mi intriga….tutto quello che ha a che fare con la tradizione mi piace un sacco, me la segno 😉
Un caro saluto
Grazie Simona
La mia mamma e ora io prepariamo la panada con l’aggiunta alla fine di una bella manciata di fontina o altro formaggio a piacere …provate e poi mi direte che gusto super!!!
Sicuramente squisita Romanella, in che regione preparate questa panada?
Sono di Ferrara e credevo che la pana’ fosse un piatto tipico Emiliano perché da piccola ne ho mangiata tanta….. Con la tua ricetta hai risvegliato i ricordi più belli della mia infanzia…… Sai cosa facevo?? La mamma versava un mestolo di pana’ nel piatto ed io con la forchetta dividevo la porzione mettendo da una parte il formaggio mentre l’altra la spolerizzavo di zucchero….Ho sempre adorato i contrasti…. .. Mamma mia che bontà….. Mi sa che la propongo in famiglia oggi….. Grazie mille Paola
E’ un piatto antico che con piccole varianti e spesso cambiando di nome si trova un po’ ovunque per la sua semplicità. Mi fa piacere ti sia venuta voglia di riprovare a farla e ti abbia risvegliato bei ricordi.
Peccato diventare vecchi
Se non hai pane raffermo va bene lo stesso pane biscotto
Sì, buonissimo anche con il pane biscotto.
Per renderla migliore aggiungete mozzarella e un uovo a persona.
Ciao sono Stefania ho 51 anni sono di Rovigo. Oggi per puro caso ho sentito parlare della panà in una replica di masterchef. Credevo di non sapere di cosa si stesse parlando finché non ho letto qui da te la filastrocca….. Oddio che ricordi: mia nonna materna classe 1922 da piccola me la raccontava così: ” miseria gato fame? Sì. Voto pana? Si. Tote el scugliero!… La m’è passà (la fame)” mi traduceva panà con cibo per farmi capire la morale della filastrocca!!! Adorata nonnina mia!!!! Forma diversa, morale grandissima, saggezza e cibi veneti!!! Ciao e buon tutto. Stefania
Grazie mille Stefania per aver condiviso i tuoi ricordi. <3
Mia mamma la fa col pan biscotto burro e pepe e acqua
…a grandi linee assomiglia a quella che mi faceva la mia mamma quando ero piccola…però metteva alla fine un pezzetto di burro e poi il formaggio grattuggiato…l’ ultima volta che l’ ho fatta x mio papà (…mi ha lasciato 5 anni fa!)…ma ai miei 4 figli da piccoli l’ ho sempre fatta!!!…e che buona!!!…
Caspita! È stato proprio un ritorno al passato e… chissà perché, anche a me ricorda la mia nonna. A casa mia si chiama pan bogio (con l’accento sulla i) e mia mamma (94 anni) lo prepara ancora qualche volta.
Grazie per avermi fatto ritrovare “un po’ di me”.
Lucia
Io ricordo anche la variante dolce per svezzare i bimbi quando non c’erano farine lattee o prodotti pronti per i più piccoli
Invece del parmigiano si metteva lo zucchero e un filo di olio extravergine d’oliva.
Una vera delizia!
La versione che preparavano mia mamma e mia nonna (Vicenza) prevedeva l’insaporimento con foglie di alloro, ne menttevano sempre 3 (d’amore, dicevano) perchè la pentola era sempre grande uguale… fatta il giorno prima e riscaldata è ancora più buona
Magnesia, voto panà? Si, si che ao vojo. Va a torte el scugliero. No, no che a no o vojo…
Ciao.A proposito di ricette venete.mia mamma faceva i PAPARITI..qualcuno ha la ricetta.
Ciao Gabriele, non li conosco, di cosa si tratta?
Da noi si chiama pancotto! Buono!!