Pasta al pomodoro con le “sardele” di lago
Preferisco consumarle fresche, appena pescate, cucinate in modo semplice e veloce per condire i bigoli al torchio.
Ma sono squisite anche conservate prima sotto sale e poi sott’olio, un po’ come si fa con le alici.
Le sarde freschissime vengono eviscerate, si toglie loro la testa e si mettono in uno scolapasta con sale grosso ed un peso sopra per farle asciugare e togliere il sangue.
Vanno poi sciacquate, fatte asciugare bene e disposte in un apposito vaso con sale grosso a strati e un peso sopra, togliendo man mano che si forma la salamoia in eccesso.
Trascorso il tempo necessario (alcuni mesi) vanno sciacquate, asciugate e messe sott’olio, si conservano così a lungo sino a quando torna la stagione per pescarle.
Ne avevo in casa ancora mezzo vasetto ed ho deciso di preparare una sorta di pasta alla puttanesca, ma diciamo un po’ reinterpretata in chiave lacustre.
La pasta al pomodoro con le “sardele” di lago è la mia seconda ricetta per la sfida di Maggio dell’MTC, questo mese il tema scelto da Paola, vincitrice della scorsa sfida, è “O spaghetto ca’ pummarola”.
Ho utilizzato per prepararla anche dei pomodori ciliegino perché ne avevo a disposizione di dolcissimi, questo per “aiutare” gli altri pomodori che in questa stagione secondo me non danno ancora il meglio di sè.
Spaghetti alla puttanesca (o quasi) con sardele di lago
Porzioni: 2 persone
Tempo di preparazione: 20 minuti
Ingredienti:
200 g di spaghetti
2 “sardele” di lago sott’olio (o 4 alici)
300 g di pomodori
10 pomodorini ciliegino
1 spicchio d’aglio (ho usato il rosso di Sulmona che ha spicchi grandi e sapore intenso)
1 cucchiaio di capperi sotto sale
2 cucchiai di olive taggiasche sott’olio
3 foglie di basilico
1 pizzico di peperoncino in polvere
Olio extravergine del Garda qb
Sale qb
Preparazione:
In una pentola capiente ho messo a bollire abbondante acqua per la pasta.
Nel frattempo ho dissalato i capperi e sgocciolato le “sardele” di lago.
In una padella ho scaldato l’olio, vi ho aggiunto un pizzico di peperoncino e le “sardele” ed aiutandomi con un cucchiaio le ho fatte sciogliere, ci sono voluti un paio di minuti.
(Mi rendo conto che le sarde del Garda non sono facili da trovare per chi non abita nella zona, ma possono essere sostituite con delle alici sott’olio, raddoppiando la dose in quanto le sarde di lago sono in genere più grandi. Il risultato non sarà lo stesso ma ci andrà vicino).
In un’altra pentola ho preparato il sughetto di pomodoro, ho fatto leggermente soffriggere l’aglio di Sulmona (ho una particolare predilezione per questo tipo di aglio dal sapore marcato) con l’olio, una volta imbiondito l’ho tolto e vi ho versato i pomodorini tagliati a metà ed i pomodori a pezzi.
Li ho cotti per 5 minuti a fiamma vivace e coperti come suggerito da Paola in modo che si ammorbidissero. Poi ho abbassato la fiamma, schiacciato con i rebbi di una forchetta i pezzi più grossi ( i pomodorini li ho lasciati com’erano) e terminato la cottura per 20 minuti circa (non ho messo sale perché sia i capperi che le “sardele” sono già molto sapidi), verso fine cottura ho aggiunto le olive taggiasche denocciolate ed i capperi.
Quando l’acqua ha iniziato a bollire l’ho salata e vi ho cotto gli spaghetti, li ho scolati al dente e versati nella padella con il condimento di “sardele”, ho aggiunto il sughetto di pomodoro ed infine le foglie di basilico spezzettate (nella puttanesca in genere ci va il prezzemolo ma questa è una puttanesca un po’ anomala e io amo alla follia il basilico).
Ho subito servito in tavola gli spaghetti alla “puttanesca di lago” ancora caldi, aggiungendo a chi lo desiderava una grattugiata di grana.
Con questa ricetta partecipo all’mtc n.48, “o spaghetto ca’ pummarola” di Paola, del blog fairieskitchen.
Ale says
Bellissimi e gustosissimi questi spaghetti…adoro la tua voglia di riportarci dalle tue parti con la tua cucina anche perché il Garda è una zona che mi piace molto per profumi e sapori,oltre che bellezze paesaggistiche…brava Paola, davvero complimenti
lemiericetteconesenza says
Grazie Ale, anch'io faccio un po' come fai tu con la tua adorata Calabria. I sapori della nostra infanzia non ci lasciano mai e ci rimangono nel cuore per tutta la vita.
Paola Sabino says
Ma sai che anche io metto il basilico nella puttanesca? Non me ne vogliano i romani che leggeranno 🙂 E poi se deve essere una rivisitazione della puttanesca, che rivisitazione sia 🙂 E poi trovo ci stia molto bene il basilico abbinato alle alici sott'olio, per cui, andando per intuito, visto che non ne conosco il sapore, direi che ci sta bene anche con le sardele 🙂 Grazie per questo piatto "nuovo" 🙂